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Due pesi, due misure…
Approvate le norme per il salvataggio di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.
4 comments on “Due pesi, due misure...”
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Lunedì, Giugno 26, 2017 - 08:13:28
Leggere che lo Stato (ovvero noi) pagherà 8 miliardi per salvare delle banche che hanno agito in maniera scorretta se non truffaldina e dove, in ogni caso, non hanno saputo fare il loro lavoro, è una soddisfazione per uno che ha lavorato con onestà e correttezza per un’intera vita, sapere che domani andrà dal commercialista per definire il piano di chiusura dell’azienda, fondata dal nonno nel 1953.
Ringraziamo la crisi, i clienti che falliscono e lasciano buchi dei quali lo Stato se ne frega, tanto lui casca in piedi oppure il costo del lavoro e la pressione fiscale che non tiene conto di niente ed infatti adesso si fa viva anche l?Agenzia delle Entrate che per loro l’attività è antieconomica, per cui se resti aperto a tutti i costi, è perchè evadi.
Non lo fai perchè ti girano le balle a chiudere un’attività che racchiude oltre 60 anni di impegno e sacrifici di 3 generazioni.
Non lo fai per portare fino alla pensione quel dipendente che lavora qui da oltre 30 anni.
Non lo fai per tutelare un paio di posti di lavoro e non lo fai perchè anche tu devi vivere e mangiare e pagare le bollette.
Ma soprattutto lo stai facendo pagando di tasca tua e risparmiando allo Sttato il costo sociale dei disoccupati, ma non importa, per il nostro Signorotto feudale i sudditi sono tutti limoni da spremere e quando ha spremuto tutto, si fottano.
Per le banche, invece, parliamone…
Lunedì, Giugno 26, 2017 - 11:43:03
Che triste leggere il tuo commento, Paolo…. :(
Lunedì, Giugno 26, 2017 - 12:26:25
Purtroppo PV… :-(
Si torna purtroppo a parole già scritte tempo fa sul Blog che dovrebbero servire come spunto di riflessione per i nostri politici, ma so bene che non sono in grado di capire.
Tornano d’attualità parole già dette dal Presidente Luigi Einaudi (1874- 1961) e vi faccio notare che è morto nel 1961; sono trascorsi più di 50 anni ed il suo pensiero è drammaticamente valido ancor oggi:
“…migliaia, milioni di individui lavorano, producono, e risparmiamo nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli.
E’ la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno.
Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono i capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti che quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi.”
Per quel che mi riguarda la spinta l’ho persa da un pezzo, ma negli ultimi anni sono anche stanco, molto stanco e non dipende dalle notti insonni che in ogni caso mi toccano.
Lunedì, Giugno 26, 2017 - 18:27:38
Caro Pietro, certo che ci girano i maroni, ma cosa era giusto fare secondo te? Lasciar fallire le banche e fanculo tutti i correntisti?
Poi possiamo parlare per giorni di controlli mancati, di manager ladri e di tutto quanto altro tu voglia, ma la realtà è che un intervento era indispensabile. Che piaccia o meno, tutto il resto è demagogia e chiacchiere da social.
E te lo dice chi allo Stato ha regalato oltre trentamila euro, per colpa di altri e di leggi e regolamenti miopi.