Si è tolto la vita Giuseppe De Donno, l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova che per primo l’anno scorso aveva iniziato la cure del Covid con le trasfusioni di plasma iperimmune, la controversa terapia che prevedeva l’infusione di sangue di contagiati dal coronavirus, opportunamente trattato, in altri pazienti infetti.
Il suo corpo è stato trovato nella sua casa di Eremo, frazione del Comune di Curtatone, da alcuni familiari. Dalle prime notizie sembra che il medico si sia impiccato.
De Donno aveva 54 anni e si era dimesso dall’ospedale di Mantova ai primi giorni di giugno per cominciare, lo scorso 5 luglio, la nuova professione di medico di base a Porto Mantovano.
Ancora non sono chiare le circostanze del suicidio e nemmeno le motivazioni.
La sua cura aveva un solo difetto: costava pochissimo…
Grazie a Elisabetta Ansovini per la battuta…
Giovedì, Luglio 29, 2021 - 17:21:20
E’ un errore collegare il suicidio di De Donno -dramma personale- con la sua terapia che aveva comunque carattere sperimentale, come tale non autorizzabile. Se poi con questa vignetta si intende avallare, in modo surrettizio, le dubbie teorie dei NO VAX è ancora peggio. Non è affatto provato che le terapie farmacologiche -ammesso che siano totalmente efficaci contro sintomi anche gravi del COVID- possano SOSTITUIRE il vaccino nella lotta contro la pandemia. Sarebbe molto più utile, anziché fare facile ironia in modo superficiale e scherzare con la salute pubblica, incoraggiare un dialogo serio sulle possibili integrazioni tra le due soluzioni, perché probabilmente l’una non esclude l’altra. BATMAN
Giovedì, Luglio 29, 2021 - 19:24:00
l dottor Giuseppe De Donno era appena stato trovato senza vita nella sua abitazione che già i complottisti cronici della Rete, oggi riuniti sotto le bandiere dei No vax, lo eleggevano a martire della causa.
Naturalmente l’ipotesi che De Donno si sia ucciso per motivi personali non viene neanche presa in considerazione dai campioni del retropensiero obliquo:
1. De Donno voleva curare i malati di Covid con il sangue dei guariti;
2. gli studi internazionali avevano riconosciuto al suo metodo un’efficacia limitata ai casi meno gravi;
3. lui c’era rimasto male.
Per costoro basta unire i puntini e si ottiene il suicidio indotto, quando non addirittura l’assassinio. «Lo hanno ucciso perché non era uno di loro». Ma «loro» chi? Che domande: Big Pharma, l’aristocrazia scientifica delle multinazionali che intende trasformarci tutti in vaccinati della gleba ed è pronta a sbarazzarsi di chiunque ostacoli i suoi piani.
Il bello, si fa per dire, è che molti tra gli autonominati vendicatori di De Donno attribuiscono opinioni e stati d’animo a un uomo di cui non sanno niente.
Neanche che si era sempre dichiarato favorevole ai vaccini.
In quella che è diventata una guerra di religione (sarebbe ingiusto dimenticare che De Donno fu crocefisso sul web da chi ridicolizzava per partito preso le sue cure), ci siamo abituati a vedere i numeri piegati agli interessi di bottega. Ci venga risparmiato di vedere piegate anche le persone, specie quando non hanno più possibilità di replica.
dal “Caffé” di Massimo Gramellini (Corriere della sera)
Ogni altro commento e’ superfluo