Happy end.
La voglia di “normalizzazione” è talmente forte che si è disposti a qualsiasi compromesso. Per avere la possibilità di andare in ferie ai primi di luglio (!), la gente sta facendo vere e proprie follie.
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Per frasi fatte.
Finiti i tempi del romanticismo e delle carinerie. Le parti poi si sono invertite, senza ritegno. Son roba da Boomer, mi ha detto mio figlio…
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Morte del cigno.
Oggi se ne è andata Carla Fracci: un mito del ‘900. Una grandissima interprete della danza che ha lavorato con le più grandi stelle internazionali. Uno a uno, ci stanno lasciando tutti… uff
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Sul Titanic.
Il dubbio ci spaventa. Abituati come siamo - anche per effetto della semplificazione del linguaggio di questi ultimi anni - ad ascoltare persone che sparano sentenze, abbiamo smarrito la ricchezza dell’interrogarsi, anche nel modo più profondo.
In principio fu Socrate. Ma poi arrivarono Cartesio, Kant, Sant’Agostino e Giacomo Leopardi: tutti affascinati dall’arte del dubbio.
Scriveva Leopardi nello Zibaldone: “Piccolissimo è quello spirito che non è capace o è difficile al dubbio“. E mai come in questo momento storico, nel quale siamo bombardati dalle informazioni e da fragili certezze, il dubbio, come metodo di ricerca e strumento di conoscenza, torna di grande utilità.
Ritorniamo a dubitare.
Facciamo lo sforzo di interrogare noi stessi, quando siamo troppo convinti di essere dalla parte della verità, e non riusciamo ad ascoltare le ragioni degli altri. “Io sono fatto così, e non cambio idea…“: quante volte avete sentito questa frase? Bene: sappiate che non è un segno di intelligenza, semmai una prova di debolezza. Perché dubitare è innanzitutto un gesto di forza, di autorevolezza del nostro pensiero.
Poi va distinto il dubbio “sano” da quello “patologico”.
Il primo è quello che trascina con sé una serie di domande prima di arrivare a una risposta soddisfacente; il secondo è nocivo perché si riduce ad un accavallarsi di continue domande alle quali non riusciamo a dare neanche una sola risposta convincente.
Quindi, coltiviamo i dubbi: informiamoci BENE prima di prendere qualsiasi decisione (o firmare cose che non abbiamo letto bene) e cerchiamo di scegliere sempre quelli che ci porta avanti, senza scansare le domande infinite o le soluzioni di comodo, e nemmeno mettere la testa sotto la sabbia per “non voler vedere né ascoltare”, per pigrizia, paura o superficialità. Cosa che fa regolarmente l’80% degli italiani…
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La pioggia.
Una vignetta nata dallo spunto della fotografia di una mia amica (che si firma curiosamente Alle Notna). Una riflessione sulle nostre “paure” che spesso sono dettate più dalle nostre costruzioni mentali che da fatti oggettivi. La “paura” spesso è un’idea che si infila nella nostra mente, alimentata dall’ansia e che ci paralizza. Il più delle volte ci sembra più minaccioso il tuono di un temporale che la pioggia che scende, subito dopo.
Ebbene sì, a volte certe vignette (?) nascono anche così, da una bella fotografia…
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In ricordo.
Il 23 maggio del 1992 a Palermo, Cosa Nostra dichiarò guerra allo Stato inaugurando una nuova stagione terroristica. L’agguato per uccidere il magistrato Giovanni Falcone gli costò la vita, e con lui quella della moglie, Francesca Morvillo e dei tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Il ricordo di quella ferita ancora aperta e i misteri ancora irrisolti resteranno impressi nella nostra memoria collettiva per anni e anni…
Pensieri depotenzianti.
Sono affascinato e rapito da questa cosa dei pensieri depotenzianti che riescono a sopraffare i pensieri edificanti (quelli belli, insomma) in un rapporto 20 a 1. Per ogni pensiero positivo che abbiamo ce ne sono almeno 20 negativi pronti a distruggerlo, svilirlo, denigrarlo e a farlo desistere dall’impresa.
Ho tenuto addirittura delle conferenza sulla piattaforma Zoom, su questo tema, con studenti e allievi di diverse scuole…
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Dividere per comandare.
L’antico detto qui citato “divide et impera” è attribuita a Filippo di Macedonia (IV sec a.C.). La locuzione nasce in ambito sociopolitico per indicare una strategia finalizzata al mantenimento del controllo su un territorio o su una popolazione.
#mortenasona #campagnavaccini #pietrovanessi
Creare discordia e faziosità tra i dominati fa in modo che i dominatori possano continuare a mantenere la propria autorità: sia perché le fazioni opposte non saranno in grado di creare preoccupanti alleanze, sia perché, per proteggersi dai rivali, saranno maggiormente inclini a chiedere e concedere aiuto fedele a chi detiene il potere.
#mortenasona #campagnavaccini #pietrovanessi
Io non so voi, ma in questa situazione attuale dei vaccini, sto avvertendo un qualcosa di simile.
Ma spero vivamente di sbagliarmi…
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